giovedì 8 settembre 2016

Kansas City Chiefs 2017 Preview


Di Football Americano in Italia si parla poco. I più conosco a malapena l'estetica del gioco, scorci cinematografici e pregiudizi compresi.
Ammetto che non è uno sport di facile accesso, di sicuro non così semplice da godere come il calcio o da seguire come il ciclismo.
Se sei fra i pochi eletti, ti starai chiedendo per quale oscura ragione un tizio italiano dovrebbe tifare per una squadra che ha sì partecipato a tre SuperBowl (in realtà due...), ma che l'ultimo, per altro vinto, risale al 1969.
Le strade del tifo sono strane e non sempre logiche. Fatto sta che iniziai a seguire sporadicamente l'NFL nei primi anni 90, grazie a rare trasmissioni in chiaro di TelePiù ed i risultati del Televideo. E non so perché ma già ricordavo il nome Montana, Joseph Clifford Montana Jr. per gli amici. Che dire, io ho sempre tifato per il più forte. Cosa potevo saperne che era ai titoli di coda della sua immensa carriera, cosparsa di 4 anelli, 2 MVP e 8 Pro-Bowl? 1+1, divento tifoso Chiefs. Ma il tifo rimane virtuale, mai vedetti una partita e probabilmente nemmeno un'azione.
Avanti veloce. Il football è per anni rimasto una chimera, fino all'avvento di internet e dei suoi sottoscala. Seguire l'NFL (ed altri sport) è oggi economico ed immensamente più facile, anche solo per una questione di fusi orari. Oggi seguo assiduamente i miei Chiefs (mi sono autonominato unico Chiefs fan d'Italia...) e pur con evidenti limiti tecnici, mi avvio a descriverne l'imminente stagione (lunedì la prima contro i Chargers).
La offseason è stata avara di novità, ma questo non mi preoccupa. Anzi, la riconferma di quasi tutti i top player è un buon incentivo a ben sperare mentre l'arrivo di buoni rookie (tra tutti Chris Jones, di cui si parla un gran bene).

Lo staff
 Andy Reid non è un coach di primo pelo. Giunto a KC ha stilato un piano d'azione ben preciso: piantare le fondamenta ben solide per un'ottima squadra e rendere la difesa la migliore (o quasi) della Lega. Il resto sarebbe venuto da se. Tre anni dopo, ha risolto tra alti e bassi quasi tutti i problemi della squadra (QB, WR, TE...) e raggiunto due volte i PO, dove complici infortuni e scelte sfortunate, non è mai andato oltre il secondo turno. Qualcuno lo accusa di non aver raccolto i risultati che il roster dovrebbe promettere, mentre a me ispira fiducia (non fosse altro per la presenza del suo clone sugli spalti).

Il clone è a sinistra, eh...

Quarter-back
Alex Smith, defenestrato dai 49ers per far posto a Kaep (che non sta passando un grande periodo e il futuro non pare roseo, dicono), è arrivato in Missouri (perché devi sapere che così come Washington non si trova nello Stato di Washington, anche Kansas City non si trova in Kansas [e, per inciso, nemmeno in Arkansas {che si legge "arcanso", più o meno}]) con la missione di fare poco ma farlo bene.

Alex Smith in un'azione.

Smith è un ottimo QB, buon passatore, ha gambe veloci e mente aperta. Non è il migliore di tutti i tempi (vedi intro), ma è uno che ha esperienza e sa quando stare al suo posto e quando deve essere d'aiuto alla squadra. Non abbiamo un ricevitore all'altezza? Bene, allora andiamo di corsa. La tasca collassa ad ogni alito di vento? Bene, andiamo di option. Sempre con in testa la necessità di non sbagliare per capitalizzare al meglio gli errori altrui. Tutto questo in attesa di un attacco al livello della difesa. Alex ha resistito fin'ora ed adesso è il momento del raccolto.

Attacco
Questo attacco è il più completo degli ultimi anni, per i Chiefs. Se, infatti, nelle scorse stagioni l'unica opzione offensiva erano le corse di "JamaAnimal" Charles (uno dei migliori RB di sempre, quanto a efficienza), l'anno scorso abbiamo dovuto fare di necessità virtù, per via dell'infortunio proprio del nostro miglior giocatore. Non che sia andata male, viste le 10 partite vinte consecutivamente dopo il suo infortunio (eravamo 1-5, al momento). Il numero 25 è stato fuori per tutta la stagione, si è curato e ora lo attendiamo più in forma che mai, nonostante gli anni. Se resta in salute, può ancora far male a tante difese.

E non è male neppure come ritornatore.

E per mantenerlo sano, quale modo migliore di affiancarlo da opzioni quasi altrettanto valide? L'anno scorso l'attacco si è infatti retto sulle spalle di Jeremy Maclin, piccolo ma letale WR, autore di ben 8 TD, e del possente Travis Kelce, TE al terzo anno per molti versi sorprendente grazie alle sue mani appiccicose. Assieme questi tre possono alternarsi negli schemi per accentuare la varietà di opzioni, non sprecare troppe energie e soffrire meno nel proseguo della stagione. Ad essi si affiancano buoni comprimari, tra cui cito Anthony Sherman  e Knile Davis).

Difesa
A più riprese è stata citata come tra le migliori di tutta la NFL, trova le sue fondamenti in giocatori quali Tamba Hali e Dontari Poe, sempre in attesa del ritorno di Justin Houston, ancora fuori (e forse lo sarà per tutta la stagione) per via dell'operazione al ginocchio. Peccato la cessione di Sean Smith, che tanto bene aveva difeso sui lanci di Manning l'anno scorso. Anche così, però, la difesa sembra sempre su altissimi livelli. La pressione sul QB è calata negli anni, ma al contempo è notevolmente migliorata la copertura sui lanci lunghi, vero tallone d'Achille della difesa. Nulla da dire sulle corse, serve davvero un attacco di primo livello per passare la linea difensiva. A questa si aggiunge il già citato Jones, che speriamo possa portare in dote i sack che ci mancano.

Ehm...

Special Team
Dustin Colquitt è un veterano e per tutti è una sicurezza, calci sempre precisi e molto lunghi. Anche grazie a lui il resto della squadra può rifiatare. Ma è tutto il team che è ben organizzato e messo in campo. Non mi aspetto azioni spettacolari o grandi recuperi, ma solide fondamenta del gioco che verrà. Il già citato Davis è un buon ritornatore, anche se ha un solo TD ritornato nella sua pur breve carriera, ed il kicker Cairo Santos, dopo la stagione da rookie, deve garantire maggior sicurezza nei FG.

Anche lui ha cominciato bene la preseason.

Cosa mi aspetto?
Tanto. Di sicuro i playoff, ora che i campioni in carica soffriranno certamente l'addio del loro condottiero Manning. Oltre non oso sperare, anche se lo sogno. Lo so, ci sono tanti se: se Charles rientra e resta in salute, se la difesa ritorna a portare i sack di due anni fa, se il resto dell'attacco si conferma e se Santos non fa cazzate, potremmo anche puntare in alto. Molto in alto.

O potrebbe anche finire così...

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